Il compagno di banco: una figura che non deve scomparire: 

Amico, complice, testimone delle nostre prime cotte e dei primi rifiuti: sto parlando del compagno di banco, che tutti noi abbiamo avuto.


Rientrava a pieno titolo in ciò che ora vengono definiti gli “affetti stabili”: ricordo che il mio compagno alle elementari si chiamava Danilo, un ragazzo semplice, introverso, con il quale andavo molto d’accordo.

Tutti noi – se chiudiamo gli occhi e ci abbandoniamo per un attimo – ci ricordiamo di quel fratello (o “bro”, secondo il lessico usato oggi dai ragazzi): quello con cui passavamo le ore buche giocando a battaglia navale, che ci salvava prima di una verifica, ispiratore di film come “Amarcord” del grande Fellini, o di “Notte prima degli esami” (cantata negli anni ’80 da Antonello Venditti e poi trasposta in video dal regista Fausto Brizzi).


Ebbene, questo “affetto stabile” rischia ora di scomparire, data l’introduzione nelle scuole italiane del famigerato “banco monoposto” (voluto dal Ministro Azzolina, e per cui ha vinto l’appalto una ditta romana; se ne parla in un altro articolo all’interno del giornale).


Tutto in nome della sicurezza, certo, ma è brutto pensare che i nostri figli (speriamo per poco) crescano senza quell’inseparabile figura che noi ci ricordiamo con tanto affetto.



Ora più che mai è indispensabile quindi non abbassare la guardia, anche per dare la possibilità alle nuove generazioni di poter fare le belle esperienze che ognuno di noi ha vissuto.

Eventi e manifestazioni a Sarnico nel periodo post-lockdown:

Quest’anno le manifestazioni – come si sa – sono tutte bloccate fino al 31 dicembre. E’ sicuro, quindi, che la tradizionale festa dell’ultimo dell’anno in Piazza a Sarnico non si terrà, così come la bellissima pista di ghiaccio.


Tuttavia, Lorenzo Bellini (Assessore al Turismo e Governo del Territorio) sta già pianificando 2 eventi per il periodo natalizio: “Esatto, rimanendo in linea con quanto espresso dal Governo, in prossimità delle festività pensiamo di organizzare 2 piccoli eventi distanti tra loro (uno in Piazza Umberto I e l’altro nel vicolo vicino alla Chiesa): in questo modo, non si creeranno assembramenti, ed incentiveremo la gente a passeggiare nel centro storico. Abbiamo pensato ai più piccoli, perché sono loro quelli che hanno sofferto di più in questi mesi.”


Un bel modo per ringraziarli e farli gioire, quindi.

Come già anticipato, la pista di ghiaccio che allietava le nostre giornate da metà novembre a fine gennaio non ci sarà, in quanto è espressamente vietato il noleggio dei pattini.


Tuttavia, si sta già pensando al “Busker festival 2021”: “Fino all’altro anno, le postazioni erano 25 (comprese quelle a Paratico); col Covid, però, molte rischiano di saltare (sto parlando di quelle più piccole, che potevano ospitare al massimo 15 persone, in quanto – con le nuove norme – si troverebbero ad avere al massimo 3 spettatori alla volta); a fronte di ciò, quindi, siamo in cerca di alternative.”


Chi pensa che sia presto per parlare di un evento che va in scena a luglio, forse non sa l’immane lavoro che vi è dietro: gli artisti vengono contattati già a gennaio, poiché (una volta raggiunto l’accordo) vanno confermate le date, trovati gli alloggi dove ospitarli.

Quindi, anche trovare le alternative non diventa così facile: significa chiamare altri artisti, capire se possano essere liberi per quelle serate, per poi confermare le location… insomma, un lavoraccio non da poco!

 

Un’altra opzione presa in considerazione riguarda il fatto di aggiungere un fine settimana (per un totale di 2 weekend) in modo da accontentare tutti, dare più visibilità agli artisti, e tenersi al riparo da possibili serate piovose (che, credetemi, quando c’è il Busker non mancano mai, parola di frequentatore).


Ovviamente, prima di fare ciò, vanno interpellati il Comandante della polizia locale (relativamente al piano sicurezza) ed il Questore (per avere il via libera a mettere in scena tutti gli eventi): “Ho paura che d’ora in poi si farà fatica a vedere ancora spettacoli con decine di migliaia di persone” dice Bellini “ma penso che – con il lavoro di tutti – si potranno ancora organizzare degli spettacoli degni di tal nome.”

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